La stella di Karol Wojtyla
LA STELLA DI KAROL WOJTYLA
In Piazza San Pietro
la folla è raccolta
in preghiera.
Ovunque
c’è la trepidazione
di una grande attesa.
L’evento accade
e alle ore 21, 37
l’annuncio:
“Il Santo Padre
è tornato
alla Casa del Padre”.
Giovanni Paolo II
ha consumato nella fede
la sua agonia,
ha mantenuto lo sguardo
fisso oltre la finestra
verso i suoi figli,
ha levato lentamente
la mano destra
come per benedirli,
con sforzo grande
ha pronunciato l’ “Amen”
ed è spirato.
Ora Lui vive
la vita nuova
nella gloria del Risorto.
Ora a Lui che gridò:
«Aprite le porte a Cristo»,
si spalancano le porte del cielo.
La folla,
presa dalla commozione,
intona la Salve Regina,
con un applauso devoto
lo accompagna nell’ eternità
e lo saluta.
In alto si illumina
la terza finestra
dell’appartamento papale.
Su tutta l’umanità
brilla la luce
di Karol Wojtyla.
E’ questa l’ora
più bella e più alta
del suo Pontificato.
La folla
prega, piange,
professa fede e speranza,
si fa popolo immenso
che si stringe al cuore
del suo Papa.
Donne e uomini,
bambini e ragazzi,
giovani e anziani
stano a lungo
avvolti da un silenzio
che urla parole d’amore:
è il volto del padre
che ancora parla
anche se spento,
è la mano del padre
che ancora benedice
anche se immobile,
è la mente del padre
che ancora scrive ai figli
l’ Enciclica della sua vita.
Da lontano altra gente
di ogni razza e colore
si mette in cammino.
Attratti dalla sua stella
vengono anche i potenti
della terra.
Tutti portano a Lui
che si è consumato
per far grande la storia:
l’incenso della preghiera,
la mirra del ricordo,
l’oro della fedeltà.
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