
Tommaso da Celano scrive: “Fra le tante lettere, gli era familiare la lettera Tau, con la quale firmava i biglietti e decorava le pareti delle celle”. E più avanti: “con tale sigillo san Francesco firmava le sue lettere, tutte le volte che per necessità o per spirito di carità spediva qualche suo scritto”.
La causa perché san Francesco ha scelto e adottato il simbolo del TAU, va ricercata nel suo amore per la croce. Era un amore che scaturiva da una appassionata venerazione per la santa croce, per l’umiltà del Cristo, oggetto continuo delle meditazioni di Francesco e per la missione del Cristo che attraverso la croce ha dato a tutti gli uomini il segno e l’espressione più grande del suo amore. Il Tau era inoltre per il Santo il segno concreto della sicura salvezza, e la vittoria di Cristo sul male.
Oggi i seguaci di Francesco, laici e religiosi, portano il TAU come segno esterno, come “sigillo” del proprio impegno. Si tratta del segno distintivo del riconoscimento della loro appartenenza alla famiglia o alla spiritualità francescana. Il Tau non è un feticcio, né tanto meno un ninnolo: esso, segno concreto di una devozione cristiana, è soprattutto un impegno di vita nella sequela del Cristo povero e crocifisso.